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Scelgo Io 6/2005 | pagina 9

Nessun aiuto dall'echin...ecciù!
La ditta Bioforce utilizza l'echinacea nei suoi prodotti e finanzia studi sulla pianta dai presunti effetti benefici. Ma uno studio americano ne smentisce l'efficacia

L'echinacea non funziona contro il virus del raffreddore: lo rivela un nuovo studio americano. Ma il produttore svizzero Bioforce non ne vuole sapere.

I produttori decantano le proprietà benefiche dell'echinacea per vendere pastiglie e succhi contenenti questa pianta medicinale. Fanno credere ai consumatori che gli estratti di echinacea aumentano le difese immunitarie, e che sono ideali per la prevenzione delle malattie da raffreddamento.

Ma uno studio afferma che l'echinacea ha l'effetto di un placebo.

Sempre più studi scientifici contestano che questa pianta svolga una funzione preventiva contro raffreddori e virus di malattie da raffreddamento.

Lo studio effettuato su due gruppi di persone infettate dal virus del raffreddore ha potuto stabilire che i pazienti a cui è stata data l'echinacea non sono guariti né prima né meglio di quelli a cui è stato dato un semplice placebo.

Jörg Gertsch, biochimico dell'Istituto farmaceutico dell'Eth di Zurigo non nega però che gli estratti di echinacea abbiano qualche beneficio. «Possiamo dimostrare che specifici componenti della pianta mettono in moto determinate reazioni nel corpo», afferma. «Questi meccanismi indicano che l'echinacea è sicuramente efficace in caso di infezioni batteriche».

Ma i produttori contestano che i preparati di echinacea siano venduti con un'indicazione sbagliata.

«Abbiamo provato chiaramente l'efficacia dei nostri prodotti grazie ad uno studio clinico», spiega Roland Schoop di Bioforce, ditta che ha sede nel canton Turgovia.

La stessa azienda produttrice di alimenti e bevande dagli effetti terapeutici ha finanziato e portato a termine lo studio. E sta inoltre pianificando nuovi studi clinici, mentre si distanzia dai risultati dei più recenti.

«Sono stati studiati estratti provenienti dalla echinacea angustifolia», precisa Schopp. E aggiunge: «Noi però utilizziamo l'echinacea purpurea. E questo non permette di effettuare paragoni».

«Mi sorprenderebbe se la stessa ricerca con l'echinacea purpurea fornisse risultati diversi», ribatte poco convinto Jürg Gertsch.

Silvia Baumgartner, Saldo

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