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L'Inchiesta 6/2006 | pagina 24

Polizze vita: così le compagnie assicurative decurtano le rendite
Con la nuova legge, le eccedenze a favore dei clienti non sono più controllate da Berna. Il metodo di calcolo è diventato poco trasparente e impossibile da verificare

Oltre alle rendite garantite, le assicurazioni sulla vita pagano un bonus costituito dalle cosiddette eccedenze. Ma da quando il parlamento ha abolito i controlli sulle compagnie, il loro calcolo è arbitrario, poco trasparente e difficile da controllare.

Nel maggio 2001, Martina stipula con la compagnia Swiss Life un'assicurazione sulla vita "Harvest" della durata di dieci anni, pagando un premio unico dell'importo di 400 mila franchi.

Secondo la compagnia assicurativa, il primo maggio 2011 la cliente avrebbe dovuto ricevere un importo garantito di 457 mila franchi, più eccedenze non garantite per 131 mila franchi. Questo almeno quanto stava scritto sull'offerta della Swiss Life.

Martina riceve da allora, ogni anno, poco prima della scadenza dell'anno assicurativo, un foglio informativo sulle prestazioni dell'assicurazione e sull'ammontare delle eccedenze.

Nei primi cinque anni, alla cliente sono regolarmente accreditati circa 10 mila franchi di eccedenze.

Nella lettera del 24 marzo 2006, però, alla voce "importo totale delle quote di eccedenze" per l'anno assicurativo in corso, l'importo è di poco più di fr. 2'000.-. La lettera di accompagnamento al foglio informativo non fa alcun accenno alla forte riduzione delle quote di eccedenze, pari a circa l'80%.

«Sapevo fin dall'inizio che le eccedenze non sono garantite», dice Martina. Ma una così drastica riduzione, da un anno all'altro, la lascia molto perplessa. «Dato che Swiss Life ha conseguito nel 2005 un buon bilancio di fine anno, questa riduzione delle eccedenze mi sorprende veramente», scrive all'agenzia generale.

La risposta di Swiss Life è alquanto vaga. Si legge per esempio che "nel 2005 gli affari assicurativi della Svizzera non sono più riusciti a raggiungere del tutto il risultato finanziario del 2004. L'importo a disposizione per le eccedenze a favore degli assicurati non era di conseguenza sufficiente (...) a mantenere la ripartizione delle eccedenze dell'anno assicurativo 2006 al livello dell'anno precedente".


Uno specchietto per le allodole

A proposito di quel risultato finanziario che non è riuscito a raggiungere "del tutto" quello dell'anno precedente, Martina si sforza inutilmente di individuare cifre concrete, ma non trova alcun indizio che possa giustificare una riduzione dell'80% delle eccedenze.

Ma il bello deve ancora venire. Per l'esercizio 2005, Swiss Life ha distribuito dividendi agli azionisti dell'ammontare di fr. 6.- per azione, mentre nel 2004 il dividendo ammontava a soli fr. 4.-.

Il guadagno distribuito agli azionisti è quindi aumentato del 50%. Come mai allora nello stesso tempo le eccedenze distribuite ai clienti («legate all'andamento degli affari») sono scese dell'80%?

Nello stabilire le eccedenze, sia Swiss Life che le altre compagnie si trincerano dietro uno strano silenzio.

Il motivo non è difficile da indovinare. In passato, l'Ufficio federale delle assicurazioni private verificava che le assicurazioni distribuissero eccedenze eque.

A partire dal 2006, però, le assicurazioni non sono più soggette ad alcun controllo sulle eccedenze delle polizze vita. Le previsioni di eccedenze elevate contenute nelle offerte degli assicuratori sono quindi diventate uno specchietto per le allodole.

«Con la revisione totale della legge sulla sorveglianza degli assicuratori è venuto a cadere l'obbligo di autorizzazione», dice Daniel Künstle dell'Ufficio federale delle assicurazioni private. «Il legislatore era del parere che in questo campo dovesse essere il mercato a dettare le regole».


Periodo di validità poco chiaro

Al momento di stipulare una polizza, le assicurazioni avvertono i loro clienti del fatto che le eccedenze non sono garantite. Durante la trattativa però si pone raramente l'accento su quanto queste potranno ridursi.

La domanda a questo punto è semplice: le assicurazioni promettono quindi eccedenze esagerate allo scopo di indurre il cliente a firmare il contratto?

«Nella stima delle eccedenze siamo sempre molto prudenti» dice Rob Hartmans di Swiss Life. «Tuttavia, confrontandoci con la concorrenza, a volte notiamo stime molto alte. È allora lecito chiedersi se la relativa compagnia è semplicemente ottimista».

«È nostra intenzione migliorare di molto questo aspetto» afferma Hartmans. «Il cliente ha il diritto di ottenere informazioni più precise».


Dal 2007 legge più severa

A partire dal 2007 in Svizzera entrerà in vigore l'articolo 3 della nuova legge sui contratti d'assicurazione, che impone più trasparenza sulla determinazione delle eccedenze. Ma molti esperti dubitano che cambierà qualcosa.

In Germania invece la corte suprema ha considerato incostituzionali le relative clausole contrattuali, e ha chiesto al parlamento tedesco di varare entro fine 2007 nuove leggi che garantiscano all'assicurato un'adeguata partecipazione alle eccedenze che andranno calcolate in modo più trasparente.

Autore: philipp.luetscher@kgeld.ch
Traduzione: studioidea@bluewin.ch
Adattamento: lettori@inchiesta.ch



Cade un tabù: si tagliano le rendite vitalizie

Fino a pochi anni fa, la riduzione delle eccedenze sulle rendite vitalizie era considerata un tabù. Oggi, le assicurazioni non si fanno più scrupoli nemmeno in questo settore.

Nel 1989, Giacomo ha acquistato presso Helvetia Patria una rendita vitalizia differita per 200 mila franchi, che dal 1995 gli fruttava annualmente una rendita garantita di circa 16'400 franchi, a cui si aggiungeva una quota di eccedenze pari a 3'600 franchi annui. Nel 2006, Helvetia Patria ha ridotto le eccedenze a 1'200 franchi.

Trattandosi di una rendita vitalizia, a causa della riduzione delle eccedenze ora Giacomo dovrà vivere con un importo inferiore.

A nulla sono valse le sue rimostranze presso l'Ufficio federale delle assicurazioni private (Ufap). «Dalla nostra verifica risulta che le eccedenze sono state calcolate correttamente», scrive l'Ufficio, ma Giacomo non ha potuto prendere visione dei relativi calcoli.

«Poiché la sua rendita vitalizia dispone di un tasso d'interesse tecnico del 3%, lei è toccato in particolar modo dall'adattamento della partecipazione alle eccedenze», ha specificato l'Ufap. Il tasso d'interesse tecnico serve a calcolare le prestazioni garantite.

In effetti, da un sondaggio della rivista K-Geld presso Helvetia Patria e altri assicuratori sulla vita, risulta che più è alto l'interesse tecnico di una rendita vitalizia, maggiore sarà la riduzione delle eccedenze (vedi tabella nella versione cartacea).

A chi ha stipulato un'assicurazione di rendita vitalizia in un periodo in cui il tasso d'interesse tecnico era alto, rimane una consolazione: nonostante le consistenti riduzioni delle eccedenze, la rendita attuale è comunque più alta rispetto a quella di una polizza stipulata nel 2003, nel periodo in cui il tasso d'interesse era più basso.

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