Home Domande Abbonamenti  cartacei Abbonamento  al  sito Libri Contatto RicercaCarrello Accedi
Logo Inchiesta Logo Spendere Meglio Logo Scelgo Io

Nessun oggetto nel carrello
<<<<<< Torna indietro
L'Inchiesta 6/2007 | pagina 2

La finestra - Come difendersi dai tagli all'Ai
Dall'età di 37 anni Renata riceve una rendita d'invalidità parziale. Un errore medico in un ospedale ticinese le aggrava ulteriormente lo stato di salute. Nel gennaio 2003 l'ufficio dell'Assicurazione invalidità (Ai) le aumenta la rendita al 100%. Ma dopo pochi mesi la riduce nuovamente.

Dopo una lunga vertenza giuridica, Renata, ormai 47enne, si rivolge all'Associazione consumatori che ricorre al Tribunale cantonale delle assicurazioni.

Nell'agosto 2007 i giudici danno ragione all'assicurata. Secondo il tribunale non basta la perizia del medico di fiducia dell'Ai. Per definire se vi è stato un peggioramento duraturo dello stato di salute vanno presentate perizie multidisciplinari. E quelle dei medici Ai hanno uguale valore rispetto a quelle presentate dell'assicurata.

Secondo la sentenza, il fattore psicologico in alcune malattie come la fibromialgia può causare invalidità o aumentare il grado d'incapacità lavorativa.

Anche il Tribunale federale afferma che un disturbo da dolore somatoforme provoca un'incapacità di guadagno duratura. Il danno deve essere di gravità tale da non poter praticamente esigere dall'assicurato di valersi della sua capacità lavorativa sul mercato del lavoro.

Nel caso di Renata, le cure farmacologiche avrebbero diminuito di oltre il 70% le sue capacità lavorative anche per attività leggere.

In questa vertenza sono risultate decisive le controperizie presentate dall'Associazione consumatori che attestavano il netto peggioramento dell'assicurata.

L'Assicurazione invalidità ha accolto per molti anni in modo poco rigoroso i casi sociali trasmessi dai servizi sociali di molti comuni. Vi era una specie di accordo tacito con cui si scaricava il problema alla Confederazione sgravando i comuni dai costi ed elargendo rendite Ai ingiustificate.

Oggi accade l'opposto. L'Ufficio Ai cerca di diminuire a qualsiasi costo il numero di rendite. A chi è toccato da una riduzione ingiusta della rendita di invalidità, l'Associazione consumatori consiglia di chiedere una controperizia presso medici indipendenti dalle assicurazioni.

José Domenech è il segretario dell'Associazione consumatori.

Impressum      Privacy Design by VirtusWeb