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Scelgo Io 6/2011 | pagina 20

Che furia certi cavalli!
Molte persone sottovalutano i rischi dell’equitazione. Alcuni esperti criticano l’allevamento degli animali

Chi ama i cavalli pratica l’equitazione. Ma questo sport è pericoloso: ogni anno 6’600 persone subiscono ferite. Numerose di queste sono gravi.

successo durante un’uscita a cavallo: Serena stava cavalcando in un bosco quando l’animale si è imbizzarrito all’improvviso e ha iniziato a scalciare. La donna non è riuscita a tenersi ed è caduta sul sentiero, coperto in ciottoli.

Nonostante forti dolori al bacino, si è alzata ed è tornata a casa. Il suo medico l’ha mandata subito all’ospedale. La diagnosi era rottura di due vertebre lombari e di un osso del piede. Alla fine, Serena è stata fortunata perchè normalmente simili ferite possono portare a una paralisi.

L’equitazione è uno sport pericoloso, più di quanto i fascicoli pubblicitari dei maneggi e delle associazioni turistiche vogliono far credere.

Un’indagine dell’Ufficio prevenzione infortuni rivela che ogni anno 6’600 persone che vanno a cavallo hanno un incidente; due o tre pagano con la vita. Le parti del corpo più colpite sono tronco, cingolo scapolare, colonna vertebrale e testa. La maggior parte delle vittime sono donne, perchè vanno a cavallo più degli uomini.

Spesso un incidente non accade perchè il cavaliere è imbranato. è anche colpa del proprietario. La ragione è la seguente: tanti cavalli non si possono muovere a sufficienza e conducono una vita in una stalla. Ciò rappresenta un grande stress per gli animali. All’aperto poi sono più paurosi, la loro tendenza alla fuga è maggiore e perciò scappano più facilmente.

Un tale allevamento aumenta il rischio di incidenti, dice Lydia Baumgarten della Protezione svizzera degli animali. E Michael Weishaupt del Tierspital di Zurigo si meraviglia del fatto che non succedano ancora più incidenti.

Sei ore di movimento a settimana
Un’indagine realizzata dall’Istituto svizzero d’allevamento equino di Avenches lo conferma: i proprietari di cavalli in Svizzera fanno muovere gli animali non più di sei ore a settimana. Per il resto del tempo restano nei box, spesso pure piccoli.

Per fare un paragone: un cavallo in libertà, in media, si muove per 16 ore al giorno. E può socializzare con i suoi simili, cosa che lo rende più bilanciato. I cavalli tenuti nei box non possono vivere secondo i loro bisogni. Sono meno equilibrati e più paurosi di quelli che vivono in mandria?, afferma Baumgarten.

Gli esperti concordano. Un allevamento corretto e adatto alle esigenze degli animali abbassa notevolmente il rischio d’incidenti, anche se non è una garanzia. Il cavallo di Serena, infatti, può sempre stare all’aperto, ma l’incidente è accaduto lo stesso.

Secondo esperti del ramo, le conoscenze del corretto allevamento e dei rischi non fanno abbastanza parte delle lezioni di equitazione. Nella sua tesi di dottorato presso la clinica di chirurgia ricostruttiva all’Ospedale universitario di Basilea, Colette Widmer ha analizzato ferite al viso causate dai calci dei cavalli.

La tesi dimostra che solo poco più della metà dei cavalcatori, durante l’allenamento e le lezioni, era stata informata dei rischi che si corrono quando si è a contatto con i cavalli. Addirittura due persone delle 22 intervistate erano a conoscenza dei rischi solo per esperienza propria. I cavallerizzi dovrebbero informare allievi e genitori dei rischi dell’equitazione già dal primo contatto con i cavalli, conclude Widmer.

Una formazione sarebbe auspicata
Molti bambini e adolescenti non imparano dagli esperti, ma salgono su un cavallo presso una fattoria o sull’animale di un amico.

La concorrenza sta aumentando sempre di più, specialmente a causa degli agricoltori che costruiscono un paio di box e poi offrono lezioni di equitazione, spesso senza avere la necessaria formazione, asserisce Derek Frank, vicepresidente dell’Organizzazione del lavoro Mestieri legati al cavallo.

Non è nemmeno richiesto un esame per un’uscita a cavallo. Per Weishaupt, ciò è incomprensibile e aggiunge: Chiunque monti su un cavallo dovrebbe ricevere una formazione da un esperto. Ciò aiuterebbe non solo i cavalcatori, ma anche gli animali. Spesso, poi, chi va a cavallo rinuncia a casco e protezioni, che non sono obbligatori, ma fanno comunque parte di un equipaggiamento sicuro.


Consigli

Indossate abiti protettivi

- Imparate a cavalcare prima di fare un’uscita a cavallo.
- Scegliete un cavallerizzo qualificato.

- Portate sempre casco, giacca protettiva, guanti e scarpe che sostengono la caviglia.

- Informatevi sul comportamento dei cavalli.

- Esaminate lAllevamento dei cavalli: devono poter uscire regolarmente, preferibilmente insieme ad altri cavalli.

- Non cavalcate mai un cavallo che non conoscete. L’unica eccezione: un’uscita guidata con un professionista.

- Familiarizzate con un cavallo sconosciuto prima in un ambiente protetto, cio in una sala coperta o allInterno di un maneggio.

Per ulteriori informazioni rivolgetevi a:

- Scuole dàequitazione, cavallerizzi qualificati.

Oppure visitate i siti:

- Swiss-horse-professionals.ch
- Equinet.ch

Isabelle Meier, Gesundheitstipp
Anja Rosebrock

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